“Le possibilità dell’uomo sono immense. Non potete neppure farvi un’idea di ciò che un uomo è capace di raggiungere. Ma nel sonno nulla può essere raggiunto. Nella coscienza di un uomo addormentato, le sue illusioni, i suoi ‘sogni’, si mescolano alla realtà. L’uomo vive in un mondo soggettivo al quale gli è impossibile sfuggire. Ecco perché non può mai fare uso di tutti i poteri che possiede e vive sempre soltanto in una piccola parte di sé stesso.”
(G.I.Gurdjieff)
Il Giudice Interiore è una struttura interna di controllo che definisce i nostri confini e i nostri limiti.
Questa struttura è infatti sempre impegnata a criticare e giudicare noi stessi o gli altri, e a fare paragoni; il suo operato si manifesta quindi sotto forma di giudizi, preoccupazioni, paragoni e spinte o vere ossessioni al fare.
Il nostro Giudice non ci permette alla fine di sentirci in pace con noi stessi e con la nostra naturale esperienza del presente, creando così in noi preoccupazioni e un senso di ansietà.
Nella tradizione psicoanalitica il Giudice Interiore è conosciuto come il Super-Io, una sorta di censore che giudica i nostri atti e i nostri desideri, e che si forma dai divieti e dai codici morali imposti dai genitori.
La maggior parte delle persone è preda inconsapevole del Giudice Interiore che le rende vittime; occorre quindi imparare a trasformarsi da facile preda del nostro Giudice a cacciatori, alla ricerca della nostra libertà.
Per fare questo occorre entrare in ascolto dei segnali che ci possono far capire quando il nostro Giudice Interiore si attiva, consci del fatto che questa struttura tende a controllarci tramite la aggressività e la manipolazione, portandoci fuori dal momento presente e verso un conflitto interno.