L'importanza della presenza

In questo momento di difficoltà, mi sono accorto della importanza della meditazione.
Per quanto possiamo metterci in nostro impegno personale, siamo attualmente immersi in un campo di paura generalizzata che si riflette in maniera inconsapevole su di noi.
Le notizie, i numeri, le informazioni, le immagini, le letture che facciamo, vanno inevitabilmente a far vibrare il nostro campo personale, perché semplicemente siamo immersi in questa realtà esterna; cominciamo così a farci contagiare da questa vibrazione.Questo meccanismo sposta l’attenzione dal nostro interno verso l’esterno.
La paura che sento non si limita alla mia energia, ma questa viene riverberata, amplificata, ingigantita dal campo della paura globale.
La mia presenza sembra quindi sparire di fronte a questa paura globale. Il mio centro sparisce.
Il vuoto che si viene a creare diventa un vuoto globale e quindi mi chiedo: come faccio a risolvere questa situazione?
Presi da questo senso di angoscia diventiamo come dei bambini che cercano l’aiuto dei genitori, ma ci accorgiamo che in fondo siamo tutti dei bambini smarriti, che non c’è nessun genitore che possa prenderci in braccio e darci la sicurezza che noi chiediamo.
E dopo la paura ci arrabbiamo, perché ci sentiamo abbandonati e ci chiediamo: come hanno potuto abbandonarci proprio in questo momento? Perché lo fanno? Perché non ci vogliono più bene?
E continuiamo a spostare il nostro centro, la nostra presenza, dall’interno all’esterno.
Durante il mio percorso di crescita mi sono accorto che anche quando facevo meditazione spostavo sempre l’attenzione verso l’esterno. Ad esempio, lo facevo quando dicevo a me stesso: “in questo momento sto male ma se mi impegno allora diventerò una persona felice”.
Ecco quello che ho vissuto in quel periodo: ero spostato verso l’esterno, verso un desiderio futuro che non era il momento presente.
Uno dei concetti chiave della Biodinamica Craniosacrale è quello della Salute sempre presente, che lavora per mantenermi in vita. Al centro c’è quindi la Salute (con la S maiuscola) che sta lavorando per il mio benessere e stare su questa convinzione vuol dire dare forza a questo lavoro che avviene naturalmente, che è appunto intrinseco al concetto di benessere.
Se io invece mi sposto verso l’esterno, dove vedo che c’è un virus che sta lavorando per attaccarmi e sconfiggermi, oltre ad esserne spaventato vedo che non ci sono delle grandi prospettive; portando l’attenzione verso il fuori faccio fatica a vedere un cambiamento positivo nel futuro.
La meditazione serve proprio a cambiare la direzione dello sguardo, a rivolgere l’attenzione verso il nostro centro, verso la nostra presenza, e sentire che questa presenza è proprio ciò che ci da il sostegno.
La forza che abbiamo noi internamente ci da la forza per aiutarci in questo momento. E al suo fianco ci accorgiamo che c’è anche la nostra paura e le nostre debolezze, che possiamo imparare ad accogliere e non a rifiutare, in quanto fanno parte del nostro ambiente interno. Ho paura? Ok, la sento, la accolgo e mi accorgo che è la mia paura (e mi basta, non mi serve anche la paura degli altri).
Accogliere la mia paura e le mie debolezze rischia però di rimanere solo un bel pensiero nonostante le buone intenzioni; con il tempo ho capito che è importante trovare un radicamento e che l’accoglienza deve avvenire in uno spazio del cuore, in uno spazio di morbidezza.
Questa visione ha prodotto in me un importante cambiamento: sono passato da uno stato dove mi sentivo perso, abbandonato, solo e senza risorse, ad uno stato dove potevo accogliere la mia debolezza, la mia paura e sentirmi rincuorato; in poche parole, ho sentito che ce la potevo fare.
E da questo spazio interno, da questa quiete dentro la tempesta, posso permettermi di guardare gli avvenimenti che mi capitano senza esserne travolto e coinvolto.
Questo è il potere della meditazione: rivolgere l’attenzione verso l’interno, cercando di riprendere quello spazio del cuore dove la quiete dimora.
Il pensiero di Dharma
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Andrea Ditadi
Operatore cranio sacrale
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